"Come un pittore"
- Claudio
- 26 ago 2022
- Tempo di lettura: 6 min

Racconto tratto dal mio libro:
"Cinque canzoni e una Bonus Track"
Ciao, mi chiamo Neo e sono un cane meticcio, ma a me piace anche se mi dicono che sono un bastardo.
Non mi offendo se mi chiamate così perché non sono di razza pura e la parola “bastardo” è quella giusta… sempre che non lo facciate per offendermi… potrei, in questo caso, diventare una bestia feroce. E quando mi arrabbio, mordo.
Il mio padrone mi ha chiamato Neo perché è fan di un film, “Matrix”, ed il protagonista ha proprio il nome come il mio… o forse io come il suo… boh!
Comunque, io sono molto più affascinante di Keanu Reeves, l’attore protagonista e, quindi, anche la mia storia sarà molto più bella ed intrigante di quella della pellicola che ha ispirato il mio nome! Anche se, tendo a sottolinearlo, io non ho nulla a che vedere con il “Neo” cinematografico, perché io sono solo un cane, di razza bastarda!
Di che cosa vi voglio parlare?
Del mio padrone e di una canzone che mi fa pensare a lui, ogni volta che l’ascolto.
Il brano in questione è “Come un pittore” dei Modà... vado pazzo per la versione con Jarabe de Palo!
Lo avete mai visto il video?
No?
Allora aspettate ancora un po’…, andate a vedere il video, solo dopo aver letto la mia storia... non prima, mi raccomando!
Ma adesso, prima ancora di parlarvi del mio padrone e della canzone, vorrei fare un’altra riflessione con voi: può un cane ascoltare della musica, assaporarne le parole, provare emozioni, viverla dentro come succede a voi umani e, alla fine, cantarla a squarciagola?
Io penso di sì!
Incominciamo.

Il mio padrone non è un pittore. Anzi è proprio una frana quando deve disegnare. Avete presente quelle casette fatte di sole aste che si intersecano, senza alcuna profondità e con un tratto della matita molto incerto? Ecco! Questo è lo stile del mio compagno di vita a due zampe, quando disegna. E poi, che disastro con i colori! Non sono mai riuscito a vedere una sua “opera” colorata in maniera uniforme. Buchi dappertutto, colori che escono fuori dal disegno… che disastro! Un bambino dell’asilo è sicuramente più bravo di lui!
Ma, nonostante tutto ciò che ho detto, il mio padrone è un maestro della pittura!
“Come? Ci hai appena detto che è un disastro ed ora dici che è un maestro della pittura?”, mi starete sicuramente chiedendo.
Sì! È un maestro della pittura, lo confermo. Perché, dove sta scritto che si può essere pittori solo se si usano bene i colori a tempera o ad olio?
E le sfumature della vita dove le mettiamo? Non si può essere pittori sapendo usare bene le tonalità della vita? Così come può un cane cantare a squarciagola?
“…difficile trovare parole molto serie, tenterò di disegnare…” è quello che ha fatto sempre lui!
Ha saputo parlarmi in maniera tale che io, povero cane di razza bastarda, potessi capire e comprendere!
Quando ero cucciolo mi disegnava un mondo da cucciolo, quando ero oramai un signorino mi faceva vedere, tramite i suoi disegni, quello che sarei diventato da grande. Quando, purtroppo, sono diventato adulto, mi ha trattato da adulto, ma ha sempre cercato di farmi vivere ogni tanto il gioco e la spensieratezza di quando ero cucciolo!
Sì! Il mio padrone mi ha sempre disegnato un mondo a colori… quei colori che volevo vedere e che mi aiutavano a poter andare in giro senza il guinzaglio!
Che brutto il guinzaglio! Ci vorrei far stare voi legati a una catena.
È una costrizione, non ti lascia libero di poter andare ad annusare nei posti più attraenti, dove senti degli odori che per voi umani sono semplicemente puzza!
Non capite proprio niente: sono odori gradevolissimi, da far venire, a volte, l’acquolina in bocca.
E poi, non ho la necessità del guinzaglio per rimanere “legato” al mio padrone. È lui il mio riferimento, non lo perdo mai di vista perché so che lui può correre sempre in mio aiuto quando si avvicina un pericolo.
È lui il mio vero e libero guinzaglio.
Potevo correre libero, spensierato.

Quando il prato era pieno di cornacchie, io correvo come un matto per cercare di acchiapparle. Ma loro, più furbe e più agili di me, si alzavano in volo ed incominciavano a prendermi in giro. Mi sfioravano con voli radenti, quasi a dirmi: “Ma chi ti credi di essere? Vieni a disturbare il nostro gioco solo perché ti senti protetto dal tuo padrone che ti passeggia affianco?”. Ed io mi rigiravo verso di lui, sconsolato, in cerca di aiuto. Ma lo vedevo che rideva, di cuore, perché pensava che fossi buffo e anche un po' scemotto nel cercare di acchiappare quelle stupide cornacchie.
Povero me, preso in giro anche dal mio padrone!
Ma lui continuava a dipingere la mia vita!
Una volta, mentre eravamo al parco, abbiamo incontrato un mio simile che vagava senza un umano accanto. Ci si è avvicinato triste triste e mi ha detto che si era perso, non ritrovava più il suo pittore!
Che cosa è successo?
Lo abbiamo portato a casa con noi.
Ed il mio padrone gli ha dipinto un quadro bellissimo: lo ha fatto sentire a casa sua! Anche io ho dato qualche pennellata a quel quadro. Ho preso un mio gioco – un peluche a forma di delfino – e gliel’ho dato perché anche lui avesse qualcosa di morbido da sentire vicino, per farsi coccolare!
Beh… devo essere onesto… se il mio padrone non mi avesse insegnato il valore dell’altruismo e della condivisione… io di certo non avrei mai ceduto un mio gioco!
Per fortuna, il giorno dopo abbiamo ritrovato il suo padrone.
Che bello vederlo scodinzolante e di nuovo felice!
Quando ci siamo salutati mi ha detto: “Non mi scorderò mai dell’amore che mi avete dato. Grazie”.
Non nascondo che io e il mio compagno di vita umano siamo tornati a casa un po’ tristi, perché ormai lo sentivamo come uno della nostra Famiglia. Ma eravamo felici per lui, perché aveva ritrovato il suo pittore.
“…come un pittore farò in modo di arrivare dritto al cuore, con la forza del colore…”.
È questo quello che mi ha insegnato!
Se non mi avesse colorato la vita con i colori giusti, io non avrei mai e poi mai regalato il mio peluche, il mio delfino, a quel cane bastardo che aveva invaso casa mia!
Ops…bastardo?!?!?!
Che dico?

Anche io sono un bastardo!
Scusate…e non riferite, per favore, al mio padrone quello che ho appena detto… si arrabbierebbe perché “…azzurro come te, come il cielo e il mare. E giallo come luce del sole. Rosso come le cose che mi fai provare…”.
È questo quello che mi ha insegnato lui… il rosso dell’amore!
Ma anche il rosso della passione – che io non ho potuto provare perché tutte le cagnette che avvicinavo non mi volevano – sigh!!!
Così come è successo, una volta, dal veterinario.
Io stavo giocando con un mio simile, maschietto anche lui, nel cortiletto dell’ambulatorio. Ad un certo punto uscì una cagnetta: quanto era bella!
Io ed il mio amico ci fermammo e le andammo incontro.
Che successe? Lei rientrò in sala d’attesa e si mise sotto la sedia dove era seduta la sua padrona.
Noi riprendemmo a giocare finché… eccola… era uscita di nuovo. Ma quando si accorse che stavamo riandando da lei… ritornò immediatamente sotto la sedia… al sicuro dalla sua padrona!
Mannaggia alle femmine…valle a capire!
Vi racconto un altro episodio della mia vita... di quella volta in cui io conobbi realmente il significato della parola “paura”.
Era la notte di Capodanno e fuori c’era l’inferno! Botti a non finire. Non riuscivo a tranquillizzarmi. Andavo da una stanza all’altra della casa… mi mettevo sotto al tavolo. Cercavo di infilarmi sotto le coperte. Non avevo pace.
Che cosa ha fatto il mio padrone? Ha acceso tutti i televisori della casa – dovete sapere che lui è talmente fissato con questo aggeggio che ce n’è uno in ogni stanza, tranne che in bagno – ha alzato il volume al massimo e, come per magia, io non ho sentito più il casino assordante che c’era fuori!
“…per le tempeste non ho il colore…” mi ha cantato e si è messo vicino a me… a farmi tante di quelle coccole che io ho incominciato a fare le fusa!
Le fusa!?!?!?!
Oddio… ma non sono un gatto!
Eppure ho fatto le fusa. Ero talmente felice di averlo accanto a proteggermi che mi ero quasi trasformato in un gatto.
Che storie! E quante ancora potrei raccontarvene.
Ma è arrivato, per voi, il momento di andare, finalmente, a vedere il video della canzone!
Ho cercato di dipingere il mio padrone, anche se so di non saper disegnare, ma di saper fare solo pastrocchi con i colori.
Ho imparato, però, una cosa importante grazie a lui: con il cuore si possono fare dei veri e propri capolavori!
…e forse, sempre grazie a lui, anche io ho dipinto un bel quadro con i colori della mia vita!

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