Caro Babbo Natale...
- Claudio
- 24 dic 2022
- Tempo di lettura: 5 min

Caro Babbo Natale,
lo sai che ho difficoltà a scriverti?
Forse non ci sono più abituato...è da tanto che non lo faccio.
Ma ci provo lo stesso.
Ormai il Natale è cambiato, non è più quello di quando la sera della Vigilia mi mettevano a letto presto e mi svegliavo la mattina successiva con i regali sotto l'albero. I raggi della luce che filtravano dalla finestra rendevano magnifico il momento in cui vedevo che eri passato mentre io dormivo e avevi avuto anche il tempo di montare i giocattoli che mi avevi portato in dono. E questo era stato possibile perché ero andato a letto presto, lasciandoti il tempo di fare per bene il tuo lavoro. Eppure, sapevo che eri andato nelle case di altri bambini, lasciando anche a loro i giocattoli pronti per essere giocati.
Che magia creavi in quella notte e, quando ho incominciato a dubitare della tua vera esistenza, dentro di me è uscita la forza di non credere a chi mi diceva che tu non esistevi. Combattevo perché tu fossi vero almeno quella notte, anche se il tuo viso si trasformava, anno dopo anno, in quello del mio papà. Un altra magia, forse, ma che non volevo che offuscasse la tua barba bianca e il tuo pancione.
Poi, magicamente, ti ho sostituito con Gesù Bambino.
Ho avuto la fortuna di vedere la mia casa animarsi del presepe ogni anno. Mi mettevo accanto al mio papà e con lui costruivo prima il paesaggio (con grossi scatoloni come base e carta di giornale per elevare le montagne). Mancava solo una cosa quando finivamo il nostro presepe: Gesù Bambino, perché compariva, anche lui magicamente, la notte nella quale andavo a letto presto con la certezza che la mattina dopo avrei trovato le tracce del tuo passaggio. Gesù Bambino compariva la mattina di Natale perché la mamma lo metteva solo dopo che era nato: ovviamente la notte tra il 24 e il 25 dicembre. E dal momento in cui non ho potuto più combattere perché ancora credessi alla tua esistenza...beh...Babbo Natale...ti ho sostituito con Gesù Bambino.
E allora, quando tornavo dalla Messa di mezzanotte ero io a riporlo nella culla. E quando sono cresciuto e ho potuto costruire da solo il presepe, ho aggiunto anche la musica: un vecchio mangianastri che si accendeva insieme alle luci del presepe e lo accoglieva con i canti di Natale.
La tua magia non era sparita, si era semplicemente trasformata nella grandezza di un Dio che era diventato come noi: un uomo nato al freddo e al gelo, come l'ultimo degli ultimi.
Gesù Bambino è durato molto più a lungo di te.
Anno dopo anno il presepe diventava più grande. Anno dopo anno mi divertivo a inventare nuovi paesaggi dove nasceva (sono stato capace di farlo nascere anche in una location molto queer, dove il muschio e le montagne erano delle palline di colore viola e il fuoco che lo riscaldava delle palle stroboscopiche...ovviamente tutto tempestato da boa piumati).
Gesù Bambino ha portato la sua magia anche nell'anno in cui ho trascorso il Natale in un Paese arabo: un piccolo presepe nella mia camera d'albergo. E Gesù Bambino è sempre presente a casa mia, sopra uno scaffale della libreria in sala: ce l'ho di terracotta, sotto una bolla di vetro, di legno, su una stella marina. Ovviamente anche quello del Paese arabo è lì.
Però, caro Babbo Natale, quest'anno ancora non sono riuscito a scriverti la letterina. Forse perché non vorrei essere scontato, sicuramente perché non ci sono più abituato.
I miei Natali sono cambiati. Già sono cresciuto in una famiglia poco numerosa, ma negli ultimi anni siamo rimasti ancora di meno. E questo mi ha fatto perdere piano piano la magia che tu e Gesù Bambino portavate, la magia che mi faceva commuovere la notte tra il 24 e il 25 dicembre, quando tu passavi anche per casa mia mentre Gesù Bambino si riscaldava grazie a un bue e un asino.
Il mondo accanto a me è cambiato, ma sono cambiato anche io. Non credo più nelle favole, anche se vorrei farlo. Non credo più nella vostra magia (la tua e quella di Gesù Bambino), anche se sono cosciente di stare a sbagliare.
Non voglio dare la colpa al tempo che è passato, alle esperienze negative che ho fatto in questi 53 anni o al consumismo che ogni anno impera in questo periodo. Sicuramente voglio dare parte della colpa alla politica che non mi ha permesso di avere dei figli, perché io, single e omosessuale, non sono idoneo per poter adottare un bambino che passa il suo Natale in un orfanotrofio.
Eh sì...forse, se avessi avuto la possibilità di trasmettere la magia del Natale a un figlio, ancora oggi vivrei quella magia che i miei genitori mi hanno regalato. Lo avrei messo a letto e, diventando quello che tu sei stato per me, lo avrei svegliato la mattina per vedere i suoi occhi brillare per i giochi sotto l'albero. Forse, se avessi avuto la possibilità di trasmettere la magia del Natale a un figlio, oggi starei con lui ad aspettare la mezzanotte e riporre Gesù Bambino nella sua culla, cantando le canzoni natalizie. Magari ballandole grazie all'allegria delle popstar che le interpretano ogni anno.
Ma è inutile fare recriminazioni. Questa è la vita e bisogna accettarla per come è. Bisogna dirle grazie per tutto quello di bello che ti regala. E, alla fine della fiera, a me la vita ha dato tanto.
Mi ha regalato dei genitori perfetti (al netto delle litigate, discussioni e incomprensioni inevitabili).
Mi ha regalato un compagno perfetto (nonostante il nostro rapporto da "Casa Vianello").
Mi ha regalato dei cani perfetti (anche se ogni tanto potrebbero essere più educati).
Mi ha regalato degli amici perfetti (e li sento tutti vicini, anche se con qualcuno di loro ci siamo persi di vista).
Mi ha regalato tante altre cose perfette.
Però, su tutti questi regali ce n'è uno che va indiscutibilmente al primo posto: LA VITA MI HA REGALATO LA SERENITA'.
Una serenità che ho conquistato con le mie forze, ma anche con l'aiuto della mia famiglia, del mio compagno, dei miei cani e dei miei amici.
Una serenità che è solida e salda dentro di me, anche quando passo momenti poco felici (perché la felicità è bella ma effimera, mentre la serenità è granitica).
Una serenità che ti chiedo, caro Babbo Natale, di regalare stanotte a tutte le persone, anche a quelle che non mi sono amiche.
E se da solo non riesci a passare in tutte le case...beh...puoi chiedere aiuto a Gesù Bambino. Sicuramente Lui ti può dare una mano.
Ma non vi scordate di me, tu e Gesù Bambino. Passate a trovare anche me stanotte. Non sono necessari i regali, mi va bene anche una breve visita per berci insieme un bicchiere di vino e augurarci Buon Natale!
Buon Natale caro Claudio
Riesci sempre a farmi emozionare ❤
Buon Natale, amico mio!
Buon Natale Claudio.. Ma è possibile che mi fai scappare sempre la lacrimuccia? ❤️